Design thinking: perché è bene sfruttarne il potenziale

Capire la metodologia del Design Thinking significa portare benefici alla propria azienda dopo aver analizzato il contesto di azione con grande attenzione.
Solo attraverso uno studio preliminare è possibile mettere in campo tutti gli strumenti utili al fine di raggiungere i propri obiettivi.

Approfondiamo il concetto di design thinking

Possiamo definirlo un approccio all’innovazione che tiene conto della creatività per risolvere problematiche complesse. Se prima era visto come un elemento adatto solo al mondo della comunicazione, adesso il design thinking è sempre di più un modello di sviluppo per affrontare le sfide della trasformazione digitale.

I vantaggi

Il design thinking aumenta la capacità delle aziende di prendere decisioni efficaci, sfruttando il coinvolgimento di vari stakeholder, interni ed esterni. Tutto ciò è possibile anche grazie al pieno sfruttamento delle capacità dei team, che possono agire in modo creativo, ma pur sempre rispettando le diverse visioni.

La cultura dell’apprendimento continuo deve caratterizzare il nuovo mood delle aziende, che, per restare competitive, devono sperimentare nuovi schemi operativi sempre in evoluzione.

Il design thinking fornisce un valido metodo per prendere decisioni cruciali e strategiche, abbattendo drasticamente i rischi ad esse connessi. La promozione dell’atteggiamento di ascolto e di collaborazione, infatti, favorisce la possibilità di concentrarsi sui bisogni delle persone, delle aziende e dei clienti.

A chi si rivolge il design thinking

Il Design Thinking è adatto per qualsiasi tipo di tematica e problema che affliggono le organizzazioni aziendali. Quindi, non solo un aiuto prezioso sotto il punto di vista strategico, ma anche di organizzazione e di sviluppo per nuovi orizzonti. Questo approccio “user centric” parte dalla persona e dai suoi bisogni per comprenderne a pieno le necessità e poterne dare una risposta efficace.

Concludendo

Con il percorso del design thinking è importante tenere conto di tre criteri fondamentali affinché il processo possa essere positivo: la desiderabilità, la fattibilità e la redditività.
Ricordiamoci sempre che questa metodologia si costruisce ponendo al centro l’individuo ed è quindi essenziale che vengano individuati preliminarmente le necessità del cliente.
Solo attraverso un ascolto attento sarà possibile fornire risposte soddisfacenti.

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User Experience: che cosa è e perché è fondamentale

I siti web sono un biglietto da visita eccezionale per un’azienda, attraverso cui essa stessa può veicolare una determinata immagine del proprio brand ai clienti. La stessa cosa vale per i social network, che diventano l’aspetto più umano della relativa attività. Tocca a te farne un uso consapevole, sfruttando a pieno il potenziale che questi strumenti ti offrono. 

Che cosa è la User Experience? 

La User Experience è l’insieme dei processi che aumentano la soddisfazione dell’utente riguardo l’uso di un prodotto, semplificandone l’interazione e l’intuitività. Diventa fondamentale lavorare sull’esperienza dell’utente che è determinante nel processo di vendita. Ciò significa che la struttura di un sito deve soddisfare l’utente tenendo conto di due elementi indispensabili, l’usabilità e l’accessibilità.

Per riuscire in tale intento è importante affidarsi a un professionista serio, un UX Designer capace di  studiare gli utenti e il loro comportamento, al fine di creare prodotti ottimizzati in base alle loro esigenze. Come è possibile tutto ciò? Con la progettazione di un wireframe, ossia una struttura che sta alla base del funzionamento del prodotto con lo scopo di fornire all’utente ciò che desidera.

La User Experience e le sue fasi

La prima fase è quella decisiva: si tratta del brief, con cui si imposta la strategia in base all’intervista fatta agli stakeholder. E’ importante capire sin da subito quali sono gli obiettivi del business che il cliente si pone e se tali idee sono concretamente realizzabili. Successivamente, è possibile proseguire con l’attività di benchmarking, ossia l’analisi dei competitor, al fine di individuare gli elementi distintivi dai quali partire. A questo punto, è possibile proseguire con il design thinking, con cui vengono presi in considerazione tutti i problemi, con le relative risoluzioni, che sono attinenti al prodotto che si sta creando.

Adesso possiamo entrare nel vivo dell’attività con la definizione del target di riferimento: bisogna tenere conto dei bisogni dell’utente anche affidandosi alla schematizzazione dei modelli mentali dell’utente finale. Dopo aver impostato questa schematizzazione è necessario procedere con il wireframing, che progetta lo schema del prodotto senza grafica.

Con il prototipo entra in scena il test di usabilità, consapevolmente impostato secondo le informazioni raccolte nelle prime fasi del lavoro. Con i dati derivanti da queste prove, è possibile modificare e migliorare ciò che è stato riscontrato non funzionare.
E’ arrivato il momento del test finale, con cui il prototipo viene rilasciato verso la versione definitiva. Adesso è tutto pronto per essere arricchito dalla grafica, che dovrà tenere conto di quanto impostato fino ad ora.

In conclusione

L’Ux Design è un processo complesso, in cui l’analisi ha un ruolo fondamentale: dalle ricerche di mercato e dai test continui agli utenti si giunge ai report che documentano le conclusioni ottenute. Grazie ad una grafica curata e contenuti interessanti, è possibile ottenere risultati importanti. 

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