Come pagare meno tasse

Come risparmiare e pagare meno tasse: guida pratica per il 2024

Nell’attuale panorama fiscale italiano, ottimizzare il proprio carico fiscale rappresenta una necessità per i contribuenti, sia privati che imprese. Questa guida, redatta con rigore professionale e aggiornata alle ultime novità legislative, fornisce consigli pratici e strategie concrete per ridurre le tasse in modo legale e sicuro nel 2024.1. Analisi approfondita della propria situazione fiscaleIl punto di partenza fondamentale consiste in una comprensione approfondita della propria specifica situazione fiscale. Ciò include:

  • Inquadramento del regime fiscale: Lavoratore dipendente, autonomo, società? Ogni regime presenta regole e detrazioni differenti.
  • Reddito imponibile: Calcolo preciso del reddito annuale per determinare le imposte dovute.
  • Spese detraibili: Identificazione delle spese detraibili, quali quelle mediche, per l’istruzione o l’affitto, per ridurre il reddito imponibile.

2. Valutazione del regime fiscale più vantaggiosoPer i lavoratori autonomi e le attività commerciali, è consigliabile valutare l’adesione al regime forfettario, che offre una tassazione agevolata.3. Ottimizzazione di deduzioni e detrazioniNumerose sono le deduzioni e detrazioni che è possibile richiedere per ridurre il reddito imponibile e, di conseguenza, le tasse:

  • Spese mediche: Visite specialistiche, farmaci, ricoveri ospedalieri.
  • Spese per l’istruzione: Tasse universitarie, asili nido, scuole per i figli a carico.
  • Spese per l’affitto: Canone annuo per chi vive in locazione.
  • Interessi sui mutui: Interessi passivi relativi all’acquisto della casa.

4. Investimenti intelligenti per il risparmio fiscaleDiversi strumenti finanziari permettono di ridurre il carico fiscale, tra cui:

  • Piani pensionistici integrativi: Deducibilità dei contributi versati.
  • Fondi pensione: Rendimenti esenti da imposte fino a un certo limite.
  • Cassa previdenziale per gli autonomi: Deducibilità dei contributi versati.

5. Sfruttamento delle agevolazioni fiscaliLo Stato italiano offre diverse agevolazioni per incentivare specifici comportamenti:

  • Bonus ristrutturazioni: Agevolazioni per interventi di ristrutturazione della casa.
  • Bonus risparmio energetico: Incentivi per interventi di efficientamento energetico sulla propria abitazione.
  • Bonus mobilità: Vantaggi per l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi.

6. Consulenza professionale per una maggiore sicurezzaIn caso di situazioni fiscali complesse o dubbi sulla ottimizzazione del risparmio, è consigliabile la consulenza di un professionista esperto. Un fiscalista saprà individuare le strategie più adatte per ridurre il carico fiscale in modo legale e sicuro.Aspetti chiave da tenere a mente:

  • Aggiornamento continuo: Monitorare costantemente le evoluzioni normative in materia fiscale per rimanere informati.
  • Risorse informative: Utilizzare le numerose risorse online e offline disponibili, come il sito web dell’Agenzia delle Entrate.
  • Documentazione accurata: Conservare tutta la documentazione relativa a spese e redditi per eventuali controlli fiscali.

ConclusioneSeguendo scrupolosamente i consigli di questa guida professionale, è possibile ottimizzare il proprio carico fiscale, trattenendo più risorse per sé e per la propria famiglia. La pianificazione fiscale rappresenta un processo continuo che richiede attenzione e aggiornamento costante.Ulteriori consigli:

  • Impiego di software gestionali per le finanze personali, al fine di monitorare le spese e identificare aree di risparmio.
  • Confronto delle offerte di banche e assicurazioni per ottenere i migliori tassi su mutui, prestiti e prodotti finanziari.
  • Partecipazione a corsi e seminari gratuiti sulla fiscalità per approfondire le proprie conoscenze in materia.

Con impegno e attenzione, è possibile ridurre le tasse in modo responsabile e legale, tutelando i propri interessi e quelli dei propri cari.

Tutte le novità sulle Rateizzazione delle Cartelle Esattoriali

Rateazione di cartelle di pagamento e di accertamentiesecutivi: come cambierà dal 2025

di Massimo Manetti

Lo Schema del Decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 marzo 2024, in esame preli- minare,introduce disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione. Tra le novi- tà, un meccanismo che aumenta il numero delle rate di cui potrà godere il contribuente per ogni bien- nio fino al 2028, per poi stabilizzarsi definitivamente a 120.

Novità in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione

Tra gli strumenti che il legislatore intende utilizzare per demolire il carico di arretrati vantato dall’Erario, particolare rilievo deve essere attribuito all’allungamento progressivo delle rate di pagamenti che vedrà la luce il prossimo anno.

Novità

Lo Schema di Decreto legislativo approvato dal CdM, nella versione ad oggi disponibile, prevede in- fatti, con l’art. 12, una modifica dell’attuale art. 19, D.P.R. n. 602/1973, in tema di dilazione di pagamento. Nel rispetto del criterio della Legge delega n. 111/2023 e nell’ottica di individuare in 120 il numero massimo di rate, analizziamo la rielaborazione della norma.

Rateazione ordinaria

Su semplice richiesta del contribuente che dichiara di versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, l’Agente della Riscossione concederà per le somme iscritte a ruolo inferiori o pari a 120.000 eu- ro, comprese in ciascuna richiesta di dilazione, fino a un massimo di:

  • 84 rate mensili, per le richieste presentate nel biennio 2025 e 2026;
  • 96 rate mensili se le richieste sono presentate nel biennio 2027 e 2028;
  • 108 rate mensili per le richieste presentate dal 1o gennaio

È contemplato, dunque, un meccanismo che aumenta di biennio in biennio il numero delle rate a partire dal prossimo anno senza che sia necessario il rilascio di garanzie da parte del contribuente.

Basta, dunque, la dichiarazione con cui questi affermi di essere in grado di pagare ratealmente per obiettiva temporanea difficoltà per godere di tale soluzione.

Attualmente la rateazione massima in presenza dei medesimi presupposti contempla invece fino a un massimo di 72 rate mensili.

Rateazione ordinaria in caso di prova documentale della temporanea difficoltà a pagare

Se il contribuente chiede la rateazione e documenta la situazione di temporanea difficoltà, l’Agente della Riscossione concederà la seguente rateazione:

  • per le somme fino a 120.00 euro compresi:
    • da 85 a un massimo di 120 rate mensili per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026;
    • da 97 a un massimo di 120 rate mensili se le richieste sono presentate nel biennio 2027 e 2028;
    • da 109 a un massimo di 120 rate mensili per le richieste presentate dal 1° gennaio 2029;
  • per le somme che eccedono 000 euro:
    • la rateazione avviene sempre fino a un massimo di 120 rate mensili, a prescindere dalla data di presentazione della richiesta.

Attualmente, se il contribuente documenta la propria difficoltà temporanea a pagare, viene previsto per la rateazione un massimo di 72 rate mensili, anche quando l’importo sia superiore a 120.000 euro.

A differenza del passato, la normativa stabilisce la documentazione che il contribuente deve presentare per la valutazione del presupposto rappresentato dalla temporanea situazione di obiettiva difficoltà; in par- ticolare:

  • per le persone fisiche e gli imprenditori individuali in regime semplificato si fa riferimento all’ISEE del nucleo familiare del debitore e all’entità de debito da rateizzare e di quello residuo even- tualmente già in rateazione;
  • per tutti gli altri soggetti (comprese le società) si deve considerare l’indice di liquidità e il rapporto tra debito da rateizzare e quello residuo che fosse in rateazione e il valore della produzione.

La norma, così modificata, rinvia peraltro a un Decreto del MEF di prossima emanazione che dovrà fissa- re le regole di applicazione dei parametri sopradetti e indicare i particolari eventi che, a prescindere da qualunque documentazione, giustificano di per sé la presenza della temporanea situazione di obiettività difficoltà nonché le specifiche modalità di dimostrazione del presupposto per quei soggetti ai quali non so- no applicabili i parametri sopra riportati.

Resta ferma la dilazione prorogata contemplata dall’art. 19, comma 1-bis, in caso di comprovato peg- gioramento della situazione di temporanea difficoltà a pagare che prevederà, a seconda degli im- porti da rateizzare e degli anni in cui vengono presentate le relative richieste, non più una dilazione di 72 rate mensili, ma nel nuovo numero di rate che caratterizzeranno la rateazione ordinaria e quella ordinaria documentata.

È rimasto confermato anche il comma 1-ter in base al quale il contribuente potrà chiedere che il piano di rateazione in base alle nuovo numero di rate sia determinato a valori variabili crescenti per cia- scun anno.

Anche il comma 1-quater relativo agli effetti conseguenti alla concessione del piano rateale sarà elaborato in base al nuovo numero di rate.

È stato invece abrogato il comma 1-quinquies dell’art. 19 che attualmente prevede la rateazione fino a 120 rate per chi si trova in grave situazione di difficoltà dovuta a congiuntura economica negativa e dun- que per ragioni estranee alla propria responsabilità.

In base al nuovo provvedimento, infatti, lo stesso numero di rate pari a 120 potrà essere ottenuto con una rateazione ordinaria o ordinaria documentata; una volta introdotto il primo, l’attuale comma 1-quinquies non avrà più ragione di esistere.

È stato aggiornato anche il comma 3-bis per il quale allo scadere della sospensione amministrativa o giudiziale della riscossione delle somme oggetto di rateazione, il debitore può richiedere il paga- mento rateizzato del debito residuo in un numero di rate che non sarà più pari a 72, ma sarà quello stabili- to dal nuovo provvedimento nella dilazione ordinaria e in quella documentale in base alle relative condizio- ni.

Lo Schema di Decreto legislativo non ha toccato nemmeno il comma 3 dell’art. 19, D.P.R. n. 602/1973 che resta confermato: dunque,

“in caso di mancato pagamento, nel corso del periodo di rateazione di otto rate anche non consecutive:

  1. il debitore decade automaticamente dal beneficio della rateazione;
  2. l’intero importo iscritto a ruolo ancora dovuto è immediatamente ed automaticamente riscuotibile in uni- ca soluzione;
  3. il carico non può essere nuovamente rateizzato”.

Parimenti resta precisato che la decadenza dal benefici di rateazione per un carico non esclude la possibilità di chiedere la dilazione per altri carichi diversi da quelli per i quali si è decaduti.

Per quanto riguarda il diritto transitorio, l’art. 12 del predetto Schema di Decreto legislativo precisa infi- ne che le nuove regole riguarderanno le richieste di rateazione presentate dal 1° gennaio 2025. Per quelle fino al 2024 troverà ancora applicazione l’art. 19, D.P.R. n. 602/1973 nella versione vigente al momento in cui tale Decreto entrerà in vigore.

Massimo Manetti Tributarista

Il bilancio per la banca, come essere credibili

“Scopri come le banche utilizzano il bilancio delle società per prendere decisioni di prestito”

Il Bilancio delle Società: Una Prospettiva Bancaria

La Bancabilità di un Bilancio: Cosa Cercano le Banche

“Uno dei principali ostacoli che le imprese e gli imprenditori devono affrontare è l’accesso al credito. Oggi, presso lo Studio Manetti Consulting, guidato dal suo socio fondatore Massimo Manetti, ci proponiamo di esplorare il bilancio aziendale dal punto di vista del sistema bancario. In particolare, ci concentreremo su quanto il tuo bilancio sia spendibile, credibile e affidabile per le banche. Cercheremo di capire quali sono le voci principali del bilancio che le banche apprezzano maggiormente.” Con le nuove Linee guida EBA cambia radicalmente la disciplina della concessione del credito, l’ambito di operatività delle banche, i criteri per la concessione e tali modifiche rifletteranno la loro influenza rispetto alle imprese che dovranno adeguarsi per poter ottenere la concessione del credito richiesto. Le Linee guida sono chiaramente finalizzate ad evitare il proliferare di nuovi crediti deteriorati in futuro in modo anche da garantire solidità e stabilità al sistema finanziario europeo attraverso specifiche e uniformi direttive da seguire.

Le maggiori novità:

Nell’ambito dell’analisi del rischio di credito del cliente, gli istituti di credito devono “valutare la capacità attuale e futura del cliente”, con l’obiettivo finale di “promuove un approccio proattivo al monitoraggio della qualità creditizia, individuando per tempo il credito in via di deterioramento”.

  1. Gli istituti devono assicurare che una cultura del rischio di credito sia attuata in modo efficace a tutti i livelli dell’organizzazione e che tutti i membri del personale coinvolti nei processi di assunzione, di gestione e di monitoraggio del rischio di credito ne siano pienamente consapevoli.
  1. Secondo le Linee guida le imprese devono adottare strumenti che possano consentire di verificare in modo continuo il proprio equilibrio economico-finanziario e di pianificare la sostenibilità prospettica di breve e lungo termine anche alla luce dei piani di crescita. Tale nuovo approccio si basa sull’esistenza per le imprese di una puntuale pianificazione definita “forward looking ”.
  1. Le banche valuteranno il merito creditizio non più sulle garanzie prestate dall’impresa (come fatto finora), ma solo considerando piani e prospettive affidabili e comprovati che le imprese dovranno presentare.

Gli indicatori utilizzati dagli istituti di credito per il monitoraggio del rischio di credito

L’analisi dele rischio di credito delle imprese clienti da parte degli istituti di credito certamente fa in primis riferimento al bilancio di esercizio di cui in particolare l’attenzione quando presente per le informazioni riportate nella relazione sulla gestione degli amministratori.

Di fatti ai sensi dell’art 2428 c.c. in relazione sono presenti informazioni finanziarie e non finanziarie di cui molto apprezzate le informazioni sui rischi ed incertezze che meglio supportano e completano la valutazione della continuità aziendale. Per la corretta ed esaustiva informativa da riportare nella relazione risultano fondamentali i principali indicatori per il monitoraggio degli equilibri patrimoniali-finanziari ed economici consolidati dalla prassi aziendale e professionale per il cui calcolo è indispensabile la riclassificazione dello stato patrimoniale e del conto economico. Nell’ambito di un adeguato rapporto con gli istituti di credito, pare opportuno che l’impresa proceda alla riclassificazione dei bilanci storici (almeno gli ultimi 3 esercizi) e alla predisposizione di documenti contabili infrannuali e prospettici, il tutto commisurato alla sua natura e alle sue dimensioni.

Ciò significa che indipendentemente dalle dimensioni della società, e pertanto dalla disponibilità o meno della relazione sulla gestione, le imprese devo procedere alla riclassificazione dello stato patrimoniale secondo indicazioni di tipo finanziario e del conto economico secondo la configurazione a valore aggiunto.

A seguire la preparazione di un set di indicatori che seppur non esaustivo possa permettere alle banche di comprendere la capacità di reddito delle imprese clienti nonché avere visibilità del loro trend storico

# Il Bilancio delle Società: Una Prospettiva Bancaria

Nel **mondo degli affari**, il **bilancio di un’azienda** è uno strumento fondamentale per valutare la sua salute finanziaria. Le **banche**, in particolare, lo utilizzano per decidere se concedere o meno un prestito a un’azienda.

Perché il Bilancio è Importante per le Banche 

Le banche guardano al bilancio di un’azienda per una serie di motivi:

  1. **Valutazione del Rischio**: Il bilancio aiuta le banche a determinare il livello di rischio associato al prestito di denaro a un’azienda.
  2. **Capacità di Rimborso**: Le banche utilizzano il bilancio per valutare la capacità di un’azienda di rimborsare il prestito.
  3. **Stabilità Finanziaria**: Un bilancio solido indica che un’azienda ha una buona gestione finanziaria e può quindi essere un buon candidato per un prestito.

## Cosa Guardano le Banche in un Bilancio

Quando una banca esamina il bilancio di un’azienda, ci sono alcuni elementi chiave che prende in considerazione:

**Attività Correnti**: Queste includono contanti, conti da ricevere e inventario. Le banche guardano alle attività correnti per valutare la liquidità di un’azienda.

**Passività Correnti**: Queste includono conti da pagare, debiti a breve termine e altre obbligazioni finanziarie a breve termine. Un alto livello di passività correnti può essere un segnale di allarme per le banche.

**Patrimonio Netto**: Il patrimonio netto di un’azienda è la differenza tra le sue attività e le sue passività. Un patrimonio netto positivo indica che un’azienda ha sufficienti attività per coprire le sue passività.

## Conclusione

Il bilancio di un’azienda è uno strumento fondamentale per le banche quando si tratta di prendere decisioni di prestito. Comprendere come le banche utilizzano il bilancio può aiutare le aziende a posizionarsi in modo più favorevole per ottenere finanziamenti.

# La Bancabilità di un Bilancio: Cosa Cercano le Banche

La **bancabilità di un bilancio** è un concetto fondamentale nel mondo della finanza aziendale. Esso si riferisce alla capacità di un’azienda di ottenere finanziamenti dalle banche sulla base delle informazioni presenti nel suo bilancio.

## Perché la Bancabilità è Importante

La bancabilità di un bilancio è importante per una serie di motivi:

  1. **Accesso al Credito**: Un bilancio bancabile può facilitare l’accesso al credito per un’azienda, permettendole di finanziare la sua crescita e espansione.
  2. **Condizioni di Prestito Favorevoli**: Un bilancio bancabile può aiutare un’azienda a ottenere condizioni di prestito più favorevoli, come tassi di interesse più bassi o termini di rimborso più flessibili.
  3. **Sostenibilità Finanziaria**: Un bilancio bancabile può indicare che un’azienda ha una gestione finanziaria solida, il che può contribuire alla sua sostenibilità a lungo termine.

## Cosa Rende un Bilancio Bancabile

Ci sono vari fattori che le banche considerano quando valutano la bancabilità di un bilancio:

**Profitto**: Le banche preferiscono prestare alle aziende che dimostrano una capacità costante di generare profitti.

**Flusso di Cassa**: Le banche guardano al flusso di cassa di un’azienda per valutare la sua capacità di generare denaro sufficiente per rimborsare il prestito.

**Leverage**: Le banche tendono a essere caute nel prestare alle aziende con un alto livello di debito rispetto al capitale proprio.

**Liquidità**: Le banche preferiscono le aziende con una buona liquidità, poiché ciò indica che l’azienda ha abbastanza attività liquide per coprire le sue passività a breve termine.

## Conclusione

La bancabilità di un bilancio è un fattore chiave che le banche considerano quando decidono se concedere o meno un prestito a un’azienda. Comprendere cosa rende un bilancio bancabile può aiutare le aziende a migliorare la loro posizione finanziaria e ad aumentare le loro possibilità di ottenere finanziamenti.

Approfondimenti consigliati:

La credibilità è la bussola sul bilancio – Il Sole 24 ORE

all298177.pdf (univr.it)

Massimo Manetti Tributarista    Legge4/13